salto coraggio

Sembra che Renzi stia vacillando, ma intanto nuovi giovani camerieri si esercitano all’ombra delle oligarchie finanziarie e scalpitano per servire ancora meglio i propri padroni.

Sembra che le borse vacillino, ma la BCE è pronta ad intervenire per iniettare nei mercati finanziari nuova liquidità, quanto basta a sostenere la speculazione finanziaria internazionale ai danni dell’Italia e dell’Europa tutta.

Sembra che diverse banche italiane stiano per fallire, ma ricordate che Lehman Brothers fallì per un calcolo politico, ovvero la necessità di giustificare la più grande iniezione di liquidità nel sistema bancario mai operata da una banca centrale.

Sembra che la Siria costituisca l’epicentro di un possibile conflitto di dimensioni internazionali, del quale in ogni caso l’Europa e certamente l’Italia ne sarebbero al meglio spettatori passivi se non utili idioti (Libia docet).

Sembra che tutto accada, insomma, perché nulla cambi. Il solito cocktail di falsi segnali, ben orchestrati dai media mainstraim che ci viene riproposto per distrarci dall’essenza dell’assedio in atto, perché nessuno si muova attratto dall’utopia di eventi cataclismatici e provato dalla disperazione e dalla rassegnazione che serpeggia tra la popolazione.

Intanto, per l’ottavo anno consecutivo, l’Italia riporta una crescita reale negativa, che confrontata al 2,5% medio di crescita annuale degli anni ’70 e ’90 implica un ammanco di ricchezza di circa il 20% di PIL, ovvero circa 300 miliardi di Euro di perdita che ci ripartiamo tutti pro-capite!

Intanto il debito pubblico è arrivato a 2.213 miliardi di Euro, segnando inevitabilmente mese dopo mese un nuovo massimo storico, grazie al fatto che utilizziamo una moneta a debito, prestataci a interesse da un organismo internazionale governato da banche private.

E intanto, giusto per dirne un’altra, otto imprenditori italiani si tolgono la vita ogni giorno per fallimenti aziendali e nel decennio 2006-2015 oltre 1,5 milioni di giovani e professionisti italiani hanno lasciato il nostro Paese (+49% di incremento di iscritti all’AIRE).

Aspettiamo ancora un po’? Non mi sembra proprio il caso. È tempo di metterci in marcia…

Ricordiamolo: l’aggressione finanziaria in atto segue logiche consolidate, il sistema è perfetto, si tiene in piedi sulla menzogna dell’austerità e si rigenera creando crisi fittizie che aggiusta imponendo ulteriori prelievi sui cittadini: il “bail-in” è solo l’ultima delle trovate truffaldine per trasferire ricchezza dalla sfera privata e produttiva verso quella finanziaria e speculativa. Questo è lo scopo di tutto quello che accade ogni giorno.

Per cominciare a cambiare marcia smettiamola di ascoltare le dichiarazioni dei partiti, di cercare di interpretare utilmente gli andamenti borsistici o i bollettini di guerra. Persino le statistiche dell’Istat vanno verificate con attenzione….

Al di fuori dei partiti, senza il permesso di nessuno se non quello sancito dai principali articoli della Costituzione Italiana – articoli 1, 2, 3, 4, 9, 32, 36, 37, 41, 42, 43, 47, 53, 81, 117 e 118 – stanno prendendo forma iniziative popolari ed aziendali, sia territoriali che nazionali, alle quali in tanti abbiamo lavorato negli ultimi mesi grazie soprattutto alle linee guida fornite dal Prof. Paolo Maddalena.

Gli obiettivi concreti e graduali sono quelli di riappropriarci della partecipazione popolare alla vita politica del Paese e delle leve di gestione degli scambi commerciali tra imprese, di arrestare il saccheggio perpetrato dagli speculatori finanziari tramite il debito e la svendita dei patrimoni pubblici e privati, di dar vita ad un canale di comunicazione indipendente, in una parola di riprenderci pezzo dopo pezzo la sovranità illegalmente sottratta al popolo italiano almeno negli ultimi 20 anni.

A cominciare dal prossimo Febbraio una dopo l’altra queste iniziative prenderanno avvio e saranno aperte a chi vorrà aderirvi sia a livello individuale che attraverso associazioni.

Aspettare è sciocco, sperare è illusorio, volgere lo sguardo altrove è vile. E’ giunto il momento di organizzare le forze sociali e produttive del Paese e riprenderci la sovranità. Ce lo chiede la Costituzione Italiana. Forza!

Alberto Micalizzi