Gli investitori digeriscono le parole delle banche centrali
COSA ACCADE
I mercati si aspettavano qualcosa di diverso dalle banche centrali. Gli ottimisti speravano addirittura nella fine dei rialzi dei tassi, sebbene la media si accontentasse dell’annuncio di una virata nella politica monetaria. La reazione è stata dunque pesante. In due sedute, l’indice S&P500 ha perso il -2,30% e lo Eurostoxx50 il -3,50%. Con ciò, l’S&P torna a -18% da Gennaio (grafico sotto).
C’è di più. Le domande dei giornalisti e degli investitori si focalizzano sempre di più sulla recessione ormai data da tutti per imminente, e iniziano seriamente a considerare il divario tra prezzi di borsa attuali e aspettative sugli utili attesi, laddove queste ultime saranno inevitabilmente danneggiate dalla spirale dei tassi di interesse.
COSA ASPETTARCI
Prende forma in maniera sempre più evidente lo scenario che andiamo descrivendo da almeno 2 mesi: falsi rimbalzi di borsa che aprono la strada a nuove fasi di declino, che ci aspettiamo intensificarsi nel primo trimestre 2023 con il concretizzarsi della recessione economica e la diminuzione degli utili attesi dalle aziende.
Le curve dei tassi di interesse restano in posizione “invertita”, con tassi a breve maggiori dei tassi a lunga scadenza, a confermare l’aspettativa di recessione ormai alle porte.
Inoltre, la conferma di “significativi” ulteriori aumenti dei tassi Euro penalizzerà i possessori di titoli di Stato a lungo termine.
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