La notte più lunga, quella del Solstizio d’inverno che sta iniziando, è la metafora dell’epoca tragica che ci è stata assegnata.

Durante la notte più lunga non tutti dormono. Chi custodisce la memoria dell’Uomo sa restare sveglio, nonostante le angosce, nonostante le ombre che sovrastano il piccolo fuoco tenuto acceso da quella forza calma che si fa Coscienza.

Non è una notte per tutti. E’ piuttosto la notte delle anime belle che attraversano la storia con passi sicuri e lenti, noncuranti della sorte né del risultato delle proprie azioni, perché è nel viaggio in sé e nel continuo donarsi che hanno imparato ad Essere tramonto ed alba, energia in movimento.

E’ la notte degli uomini liberi che non conoscono la sconfitta perché le proprie scelte appartengono alla dimensione dell’essere, diversamente dai servi, le cui scelte appartengono alla dimensione dell’avere. Per questo gli uomini, come le notti, non sono tutti uguali.

E’ alle donne e agli uomini liberi che rivolgo l’incitamento a continuare ad osare sempre, con il coraggio e la gioia che ci appartengono, nella piena consapevolezza che se anche non saremo noi a viverlo direttamente, per quanto lunga possa essere questa notte, ciò che avremo creato vedrà la luce del Nuovo Sole, del Sol Invictus.

BUON SOLSTIZIO D’INVERNO!

 

Alberto Micalizzi