Prime delusioni dagli utili trimestrali delle grandi società quotate

COSA ACCADE
I tentativi di rimbalzo dei mercati azionari sono stati negati dalle prime importanti delusioni dei risultati trimestrali americani. Giganti del calibro di Microsoft, Alphabet (Google), Meta (Facebook) ed altre hanno riportato utili inferiori alle attese, con perdite borsistiche dal 5% al 15%. Come anticipato nei precedenti commenti, la tendenza ribassista è destinata a continuare proprio a causa dell’impatto dei tassi sugli utili aziendali.
Il grafico sottostante confronta il trend ribassista del S&P500 nel 2008, seguito alla crisi dei subprime (linea verde) con il trend ribassista del 2022 (linea bianca). Nonostante la sorprendente similitudine, lo scopo dell’analisi non è quello di fare previsioni, ma mostrare le caratteristiche di un mercato ribassista. Il trend borsistico in corso potrebbe subire un ulteriore ribasso del -20%/-25%.

Mercato ribassista USA 2008 vs 2022

COSA ASPETTARCI
Le banche centrali, FED e BCE in primis, hanno speso gran parte del 2021 a ripetere che l’inflazione era temporanea e che i tassi sarebbero rimasti bassi, salvo smentirsi dopo pochi mesi.

Oggi le banche centrali affermano che i tassi resteranno alti per molto tempo ma la loro credibilità è ai minimi. Di sicuro, gli inediti incrementi in corso dei tassi di interesse avranno l’effetto di colpire la domanda di beni e servizi da parte di imprese e famiglie, anziché risolvere le strozzature e le speculazioni che attanagliano l’offerta di prodotti energetici, che è la vera radice della spirale inflazionistica.

Tutto ciò aprirà una fase recessiva intensa, accompagnata da prezzi alti e squilibri finanziari dalle conseguenze oggi imprevedibili.