Le garanzie della fallita FXT sono token della stessa società…

COSA ACCADE
La maggior parte delle riserve sottostanti alla piattaforma fallita FTX sono “token” emessi dalla stessa FTX. Questo “corto circuito” è tipico del mondo cripto, che assorbe liquidità “fiat” – cioè moneta tradizionale come euro e dollari – e restituisce moneta digitale e vari strumenti derivati che presentano elevati sbalzi di valore e cospicui rischi di reimpiego, come i token appunto.
L’attuale direttore generale nominato per il fallimento di FTX, che è lo stesso che si occupò del fallimento della Enron, ha affermato che in 40 anni di esperienza nelle ristrutturazioni aziendali non ha mai visto una situazione di totale assenza di controlli come nel caso di FTX.
Giganti come Blarckrock e tutta l’industria cripto hanno dichiarato di avere esposizioni verso FTX. L’effetto domino potrebbe essere devastante.

COSA ASPETTARCI
E’ fondamentale monitorare la reazione di Bitcoin e Tether alla crisi FTX. La prima è la più nota criptovaluta, la seconda è il più importante stablecoin, cioè moneta digitale ancorata 1:1 al dollaro.
Bitcoin è in fase discendente, ed una nuova correzione è attesa entro dicembre fino a 9.500-12.000. Sotto questi livelli potrebbe aprirsi una crisi strutturale che investirebbe tutte le cripto.
Tether ha violato la parità col dollaro a Maggio e di nuovo la scorsa settimana (vedi grafico sotto). Sembra che molte riserve di Tether siano legate a FTX. Se fosse vero, la pressione dei riscatti indurrebbe la rottura della parità col dollaro e farebbe anche di Tether una grande bolla.
Comunque vada, la reputazione del mondo cripto resterà danneggiata per molto tempo.

Prezzo di Tether vs. dollaro: dovrebbe essere 1:1