Dalla seconda guerra mondiale, Italia esce sconfitta ma non saranno quelle macerie a fermarla, è ancora ferita quando inizia a scrivere la sua Costituzione, ma ha una visione straordinaria, vuole un sistema economico in funzione dell’uomo e la società, non viceversa.
Nel suo primo articolo, non fu inserita la parola “pace” o “libertà”, parole usate spesso in modo innapropriato, inserisce invece una parola che non lascia alcun dubbio, quella parola è “sovranità”.
Dunque, non si consente altra cessione di sovranità, non la sovranità nazionale nè popolare, non quella monetaria, non quella economica né di altro genere.
Ma è soprattutto in materia di moneta e credito che la Costituzione italiana parla chiaro, ergendosi a paladina della Sovranità. Infatti, all’Articolo 47 afferma due principi cardini:
“La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito.”
“Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese.“
Ecco perchè è inaccettabile perdere sovranità in cambio di che cosa?
Alberto Micalizzi
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