Oltre alla manipolazione del rating da parte di Standard&Poor’s ed alla truffa sui derivati da parte di Banca Intesa, la Procura di Trani è riuscita a portare a sentenza anche un terzo importante tema che è quello dell’usura bancaria e della truffa perpetrata attraverso le carte di credito, con specifico riguardo all’American Express.

Difficile stabilire quale reato sia più odioso, ma certamente quello legato alle carte di credito tocca da vicino le fasce meno agiate della popolazione trattandosi dei cosiddetti “micro-crediti”, ai quali spesso le famiglie ricorrono per esigenze primarie, come cibo, spese mediche e vestiario.

Entro il prossimo mese di Luglio 2017 è attesa la sentenza per cinque dirigenti e funzionari dell’American Express, rinviati a giudizio su richiesta del PM Michele Ruggiero per truffa e usura ai danni di cittadini italiani. Si tratta di prestiti concessi attraverso carte di credito “revolving”, quelle che si rimborsano mensilmente a rate.

Dati di Unimpresa riportati da Repubblica (Economia e Finanza dell’1/11/2016) ricordano che in Italia ci sono 59,7 miliardi di euro di micro-crediti incagliati, derivanti cioè da finanziamenti unitari di importo compreso tra 250 euro e 500.000 euro, spalmati su una popolazione di 1.229.732 di debitori che rappresentano il 97,37% del totale (questo vuole anche dire che una massa complessiva di circa 250 miliardi di euro di crediti incagliati è concentrata in meno di 30.000 grandi debitori… vedi mie articoli: “Svendita di 330 miliardi di crediti incaglia: bad bank/good profit” e “Gestione popolare dei crediti incagliati“).

Sinora abbiamo assistito a numerose sentenze che proprio negli ultimi anni hanno condannato funzionari e dirigenti di banca in relazione a mutui ipotecari. In questi casi, l’indizio che ha portato a scoprire l’usura è derivato spesso dall’evidenza delle spese di mora, addebitate dalla banca ai clienti in occasione del ritardo nel regolamento delle rate del prestito. Infatti, anche nel caso delle carte di credito American Express (Gold Credit Card), di cui al processo di Trani, secondo l’accusa sono stati applicati interessi di mora usurari.

AMEX_Coins

Va peraltro ricordato che l’usura potrebbe anche essere di natura contrattuale, ovvero esistere e sussistere anche senza l’applicazione degli interessi di mora e ciò in quanto potrebbe essere connaturata nelle condizioni base del contratto.

Sul sito “delittoeusura” (organo del Movimento Vittime dell’Usura e dell’Estorsione Bancaria) è rintracciabile l’elenco delle condanne per usura degli ultimi anni emesse dai principali Tribunali italiani: Pescara, Taranto, Bari, Ascoli Piceno, Rimini, Cosenza, Ancona, Cassino, Ferrara, Parma, Macerata, Torino e via discorrendo, tutti Tribunali che hanno di recente emesso sentenze su casi di usura, che stanno facendo giurisprudenza. Questi sono casi di successo che derivano dalla testardaggine di chi è ricorso alla magistratura anche quando sembrava che le chance di successo erano nulle.

Tornando a Trani ed alle carte di credito, c’è un altro aspetto interessante da sottolineare. Gli imputati non sono soltanto i responsabili legali dell’American Express, nelle persone di Giglio Del Borgo, Massimo Quarra e Francesco Fontana, ma anche due dirigenti area prodotti, Daniele Di Febo e Melissa Peretti. Come già evidenziato nel caso dei derivati di Banca Intesa, anche qui infatti si tenta di punire le condotte dei funzionari che rappresentano l’ultimo anello di trasmissione del prodotto/servizio della banca verso il cliente finale. Dunque, un funzionario di banca non può trincerarsi dietro all’attenuante di non sapere o di essersi limitato ad attuare direttive aziendali.

Quello delle carte di credito è un terreno molto insidioso. Talvolta si tende a credere che i valori assoluti oggetto di contestazione sono relativamente modesti a livello unitario. Ad esempio, nel caso dell’American Express parliamo di una denuncia relativa ad una rata di 129,43 euro, il cui ritardo di pagamento ha causato l’addebito di un importo di 686,54 euro (quindi 5 volte maggiore, cosa che ha fatto scattare l’usura sul tasso di mora).

Ciò non toglie che a livello aggregato, date le decine di miliardi di micro-crediti concessi in Italia, anche pochi punti percentuali di tasso usurario comportano la fuoriuscita di masse consistenti di ricchezza dal settore privato a favore di quello finanziario, che rappresenta l’aspetto strategico sul quale occorre acquisire coscienza.

Il sito di Banca d’Italia riporta una interessante tabella con i tassi praticati per diverse tipologie di finanziamento (vedi tabella). In corrispondenza della voce “Finanziamenti rateali con carte di credito” troviamo un “tasso effettivo globale medio su base annua” pari al 13,08%. Se applichiamo questo tasso al volume di micro-crediti sopracitato, otteniamo un valore complessivo di interessi passivi corrisposti dalle famiglie al settore bancario nell’ordine di 7,8 miliardi di Euro all’anno, che rappresenta uno dei tanti immissari che alimentano l’immenso lago della spesa annuale per interessi passivi che sottrae ricchezza dal settore pubblico e privato a favore di quello finanziario.

Senza contare che mediante l’utilizzo delle carte di credito ciascuno di noi, inconsapevolmente, aiuta il sistema finanziario a creare moneta dal nulla, perché nell’attuale sistema di moneta a debito il credito è moneta, e alimenta quel vortice di debito complessivo che rappresenta il principale strumento di governance e di dominio dei popoli da parte delle oligarchie finanziarie.

Dunque, questa non è soltanto una battaglia contro un’odiosa ingiustizia sociale, radicata nell’asimmetria di competenze tra funzionari di banca e cittadini, ma è anche una lotta di liberazione da una forma di schiavitù non diversa da quella del gioco d’azzardo, che attira spesso fasce disperate della popolazione verso il miraggio dell’affrancamento dalle esigenze primarie di vita e le porta a diventare artefici delle proprie catene.

Una volta ancora, grazie Michele Ruggiero!

Alberto Micalizzi